| Buongiorno. Premesso che ho scoperto solo da qualche mese, guardando il calendario del girone A, che esiste una cittadina che si chiama Pagani, se la trasferta non fosse stata proibita io sarei stato tra quelli che domenica sarebbe stato allo stadio per Paganese - Verona. Nell'ottica degli ultrà, ottica che io personalmente condivido solo in parte, capisco perfettamente che non avere un confronto in una partita così importante sia stata una delusione. Ma capisco anche che siete piuttosto lontani dal capire la nostra realtà a Verona. Innanzitutto: siete davvero convinti che non siamo venuti per paura? Sapete benissimo che non è così. E a Pagani, ve l'assicuro, sarebbero arrivati anche tanti veronesi che certo non si possono definire ultrà duri e puri (come il sottoscritto), che cercano di seguire la squadra in trasferta quando possono, soprattutto nelle partite importanti. L'Hellas è molto amato in città e in provincia, non esistono solo i curvaioli più intransigenti: generazioni di veronesi si riconoscono nell'Hellas e nemmeno il fenomeno Chievo ha saputo, almeno per ora, scalfire le radici di questa passione. Pensate semplicemente che, negli ultimi anni, la radiocronaca delle partite dell'Hellas, storicamente appannaggio di Radio Adige, è passata a Radio Verona a suon di tanti "schei", soldi recuperati con gli interessi per la marea di sponsor che si sono offerti per la trasmissione radiofonica più seguita in zona. L'altra faccia della medaglia è rappresentata dalla reputazione negativa che una parte del tifo si è costruita a partire dagli anni '80. Una reputazione che a livello di ultrà è diventata leggenda, a livello di società veronese è diventata una vera e propria calamità in quanto i media ne hanno abusato a dismisura, e continuano ancora a farlo: Verona è diventata per il resto d'Italia una città razzista, xenofoba, violenta e intollerante. Lasciamo da parte lo stadio e gli ultrà: fatevi una vacanza a Verona e vi renderete conto dell'esatto contrario. A Verona, da tanti anni ormai, c'è una repressione selvaggia nei confronti di tutti i tifosi dell'Hellas, non solo dei frequentatori più assidui della curva sud, ma anche dei vecchietti della tribuna e dei bambini di 6 anni che si vedono sequestrare le bandierine da 50 cm per le aste di plastica prima di entrare allo stadio. Al Bentegodi, il pubblico di casa non può esporre nessun tipo di striscione se non autorizzato con molto anticipo seguendo una procedura fatta apposta per scoraggiarti. Non si possono portare bandiere con l'asta, ti controllano l'abbigliamento prima di entrare allo stadio e se sulla maglietta c'è qualche frase che il celerino di turno non ritiene abbastanza "forbita", te le devi levare altrimenti non entri!!! Sono stati diffidati dei tifosi semplicemente perchè visti agitare delle bottiglie di birra, mentre nell'altra mano tenevano il panino con la salsiccia. Questa è la realtà di Verona. Abbiamo avuto il campo squalificato per dei "bu" ai giocatori di colore (abitudine discutibile e senz'altro sbagliata, ma i versacci e le parole non hanno mai ucciso nessuno), mentre in altre realtà, tipo Napoli, l'anno scorso siamo stati bersaglio di bombe carta e la cosa è stata definita "folclore campano", senza nessuna sanzione per i responsabili. A parte che non sarebbe stato possibile ne farli entrare, ne farli sul posto, ma se noi avessimo fatto degli striscioni come i vostri di domenica al Bentegodi, la squalifica del campo sarebbe stata il minimo, e senz'altro più di una giornata. E poi vi chiedete perchè non siamo venuti? Io credo che se domenica a Pagani ci fosse stato un solo veronese che in tribuna avesse esultato al gol di Stamilla, ne sarebbe venuto fuori un putiferio del tipo che "i veronesi non si smentiscono mai e nonostante i divieti vanno a Pagani e provocano pure." La C1 non fa per noi, la C2 ancora meno. Siamo nella merda fino al collo e non si vede una via d'uscita. L'unica speranza è salvarci quest'anno e sperare in un cambio dirigenziale che possa, con un lavoro serio e costante, riportare il Verona ai livelli non tanto dei tempi dello scudetto, ormai improponibili, ma almeno ad una dignitosa serie B con qualche possibilità di farci ogni tanto un campionato di A. Scendere a Pagani nonostante il divieto sarebbe stato un suicidio per la nostra squadra che, oltre ad essere scarsa di suo, quest'anno è stata oggetto di una serie impressionante di vessazioni da parte di arbitri e lega (vedi l'assurda presa di posizione contro il maxischermo), e crediamo che non sia ancora finita: stanno facendo di tutto per cancellarci. E' per questo che non siamo venuti. Detto questo, non sono così ipocrita da augurarvi la salvezza, ma nemmeno così ottuso da augurarvi il contrario, se il Verona si salva sono felice, se vi salvate anche voi, vorrà dire che l'anno prossimo forse vengo a farvi visita. Saluti.
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