Calcio moderno, elogio della follia
La partita Paganese-Juve Stabia, valida per la 17a giornata del campionato di Lega Pro della Prima Divisione (girone B), rinviata a data da destinarsi. In questo modo perdono tutti. Osservatorio, Casms, Prefetture, Lega Pro. Una vicenda di sapore kafkiano, paradigmatica dei paradossi che stanno ormai travolgendo il calcio moderno. Tutto passa inosservato. Quasi a sottolineare la grande indifferenza dei media nazionali rispetto alla deriva in atto.(CALCIOPRESS) - Calcio moderno
Erasmo da Rotterdam ci avrebbe trovato materiale interessante per le sue riflessioni. Anche se si parla di calcio e, per sovrappiù, di calcio “minore”. L’umanista olandese (Elogio della pazzia, 1511) fu un grande polemista. Lanciò un’infinità di strali contro la follia fine a se stessa, della quale si alimentavano i comportamenti dei tanti fanatici e dei mediocri dogmatici del suo tempo. Auspicò, viceversa, l’avvento di una “follia” superiore. La sola in grado di spingere gli umani verso condotte in qualche modo etiche.
Stiamo parlando di Paganese-Juve Stabia, derby campano che si sarebbe dovuto giocare per la diciassettesima giornata di campionato della Prima Divisione di Lega Pro e che è stato rinviato a data da destinarsi. In tal modo il girone di andata del girone B si concluderà monco di una partita, con grave pregiudizio per il regolare svolgimento di un campionato al quale - tra partite a porte chiuse, divieti di trasferte, penalizzazioni in ordine sparso, fallimenti in corso e chi più ne ha più ne metta – di regolare è rimasto davvero ben poco.
Una squallida vicenda, a dirla tutta, dalla quale tutti i protagonisti escono perdenti. In un primo momento il Casms aveva ordinato la disputa del derby a porte chiuse nello stadio Torre di Pagani. La Paganese si era dichiarata contraria e aveva proposto di giocare il derby su un campo neutro (Foggia o Campobasso) per tutelare almeno i suoi abbonati. Ma il Prefetto di Salerno ha deciso per tutti e rinviato la gara a data da destinarsi.
La Lega Pro, dopo un tentativo maldestro di far comunque disputare l’incontro a porte chiuse addirittura sul campo di Figline Valdarno (in Toscana!), ha preso atto obtorto collo della situazione venutasi a creare. Non prima di emettere il solito arido comunicato nel quale il presidente Mario Macalli "stigmatizza" come sempre, salvo promettere iniziative di protesta cui però non dà seguito. E, intanto, tutto scorre malamente.
Il fatto è che nessun media nazionale ha ritenuto opportuno fungere da cassa di risonanza di questa orribile telenovela. Niente di nuovo sotto il sole. Crescono di giorno in giorno, in questa materia, le lacune del mondo dell’informazione. E si stanno trasformando in veri buchi neri. Stampa e radio-tv sono tra i maggiori responsabili della deriva in cui è stato trascinato il calcio moderno.
Nessuno si (pre)occupa più di tutelare i tifosi. La sola architrave su cui dovrebbe contare, per assicurarsi il futuro, un prodotto trasformato nella stupida soap-opera attuale popolata da guitti di varia natura (la vicenda dell’arrivo di Beckham al Milan è l’ultimo tassello dello squallido puzzle). Un calcio in cui si sono ormai inaridite tutte le radici che lo hanno reso grande in un recente passato. A chi volete che interessino le storie della Paganese, della Juve Stabia e della terza serie?
Quando è Kafka a scendere in campo al posto delle due squadre, e non ci si scambia più un pallone ma solo un'interminabile trafila di comunicati contraddittori, non resta alcuno spazio alla speranza. Specie se nessuno, in primis i giornalisti che avrebbero il diritto-dovere di farlo, raccoglie il grido di dolore dei tifosi ridotti a una razza in estinzione. Infelicemente rinchiusi nelle riserve entro i cui invalicabili recinti li hanno sospinti gli invasori per imporre l’avvento del calcio moderno. Un gioco ormai irrimediabilmente in balia di una follia per niente etica e del dio-danaro che la alimenta.
Sergio Mutolo -
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