| FOGGIA-LA STORIA
Il Foggia Calcio nasce 5 luglio 1920. E’ il 1920 con la partecipazione al suo primo campionato di seconda divisione, il calcio ufficialmente ha inizio. I colori sociali sono il rosso ed il nero. Nel 1928 arriva la svolta. Il ‘Velo Club’ società operante in città e lo ‘Sporting club’ decidono di fondersi per dare vita all’Unione Sportiva Foggia. Il calcio in città comincia a raccogliere sempre più consensi, e dopo alcuni anni nelle divisioni interregionali con discreti successi arriva la prima storica promozione in serie B. Siamo nel torneo 1932/1933 e al termine di una cavalcata vincente il Foggia si qualifica primo guadagnando una promozione che è un premio all’impegno di tutti gli appassionati foggiani. Nel campionato 1933/1934, dunque, il Foggia si affaccia per la prima volta nel torneo cadetto, allora diviso i due gironi. Alla fine del campionato i rossoneri finiranno settimi. La squadra dell’allora presidente De Biase riesce a disputare ben tre tornei di B prima di retrocedere in serie C, per differenza reti. Dopo quell’esaltante esperienza nel torneo cadetto il Foggia langue per qualche anno in serie C fino a quando la seconda guerra mondiale non semina in città morte e distruzione. L’attività proseguirà a ritmo ridotto per tutto il periodo bellico per poi riprendere nel 1946. Dopo la seconda guerra mondiale ci vorranno molti anni per poter veder ridecollare il calcio in città, infatti il Foggia disputa molti campionati di quarta serie, prima della svolta avvenuta nel 1957/58 quando il Foggia e il Foggia Incedit decidono la fusione. Nel 1961/62 la squadra venne affidata dal presidente Domenico Rosa Rosa, industriale del legno, e all’allenatore Oronzo Pugliese, che centrò immediatamente la promozione in B. Storica fu la stagione 1963-64, in cui il Foggia di Rosa Rosa e Oronzo Pugliese riuscì a conquistare, per la prima volta, la Serie A. Dal 1964-65, il Foggia riuscì a disputare 3 campionati consecutivi nella massima serie, centrando il 31 gennaio 1965, sempre con in panca l'allenatore Pugliese, una storica vittoria contro l'Inter di Helenio Herrera per 3-2. A fine campionato Pugliese lascia, accasandosi alla Roma. Al suo posto arriva Egizio Rubino, ed il Foggia, pur con qualche difficoltà in più, centra la seconda salvezza della sua storia. L’anno successivo, però, il Foggia retrocede. Il torneo è da dimenticare. La squadra parte malissimo, conquistando soltanto tre punti dopo 10 giornate, che costano il posto a Rubino. Al suo posto subentra mister Bonizzoni. La squadra nonostante sembra riprendersi, non riesce ad evitare la retrocessione. Al termine del campionato lascia anche il presidente don Mimì Rosa Rosa, in punta di piedi, dopo aver regalato a Foggia ed ai tifosi foggiani un periodo strepitoso. Retrocesso al termine del campionato 1966-67, risalì in massima serie nel 1970-71, con l'allenatore Tommaso Maestrelli. Dalla massima serie retrocesse subito, ritornando in Serie A nella stagione 1973-74, prima di subire un ulteriore retrocessione, dovuta anche alla pesante penalizzazione di 6 punti per presunta corruzione della terna arbitrale per la partita Foggia - Milan di quella stagione. Negli anni '70 il Foggia partecipò ad altri 2 campionati di Serie A, nel 1976-77 e nel 1977-78, anno in cui retrocesse in Serie B.
DAL FOGGIA DEI MIRACOLI AL FALLIMENTO - Nel 1989, con l'ingaggio dell'allenatore ceco Zdeněk Zeman, si aprì il periodo di massimo splendore per la società. Il calcio aggressivo e divertente dell'allenatore boemo era basato sul modulo tattico 4-3-3 a zona: squadra corta, pressing, tattica del fuorigioco e movimento frenetico sia dei giocatori che della palla. Dopo il ritorno in Serie A, nella stagione 1991-92 il Foggia dei Miracoli dimostrò di essere competitivo con qualunque avversario e fu apprezzato dalla stampa anche perché in grado di offrire spettacolo. Fu coniato il termine Zemanlandia per indicare la realtà costruita da Zeman. Anche dopo la cessione di molti calciatori di notevole qualità, sostituiti da giovani talenti, il Foggia concluse altri due campionati di Serie A nella zona centrale della classifica. Il passaggio di Zeman alla Lazio segnò, però, la fine di Zemanlandia, nata dal felice connubio tra le idee innovative dell'allenatore, la spregiudicatezza del presidente Pasquale Casillo ed il fine intuito del direttore sportivo Giuseppe Pavone.Doppia retrocessione e promozione in C1
Con la fine di questa era ebbe inizio il periodo buio del Foggia Calcio 1920, che culminò con le retrocessioni consecutive in C1 nel 1998 e in C2 nel 1999. Dopo quattro anni nell'ultima serie professionistica, nella stagione 2002-03 il Foggia Calcio del tecnico Pasquale Marino e dei "gioielli" Roberto De Zerbi e Michele Pazienza ritrovò l'assetto vincente, conquistando in modo spumeggiante la promozione in C1. Dopo la stagione 2003-04, terminata a metà classifica ma carica di buoni propositi per quella seguente, il Foggia Calcio fallì per cause economiche. La notizia gettò nello sconforto i tifosi, ma Giuseppe Coccimiglio prendendo in mano le redini della società riuscì a ridare nuova fiducia all'intero ambiente. La nuova società assunse il nome storico della squadra, Unione Sportiva Foggia, riuscendo a mantenere la categoria di appartenenza. Dopo aver concluso altre due stagioni a metà classifica, cambiando ben cinque allenatori, Coccimiglio attirò su di sé le critiche dell'ambiente non pagando più gli stipendi, situazione che creò ovviamente tanta instabilità. Dopo una complessa trattativa la società passò nelle mani di una cordata di imprenditori locali capeggiati da Tullio Capobianco.
STAGIONE 2006/2007 - Nella stagione 2006-07 il nuovo allenatore Stefano Cuoghi, proveniente della Salernitana, condusse a Foggia molti giocatori granata che con lui, nella stagione precedente, avevano sfiorato la promozione in B dando non poco filo da torcere al favorito Genoa. L'esperienza di Cuoghi durò fino al suo esonero, giunto il 21 gennaio 2007, in seguito da una serie negativi (zero vittorie in sei turni consecutivi). Dal 23 gennaio il nuovo allenatore, Salvo Fulvio D'Adderio, portò il Foggia alla prima vittoria della Coppa Italia di Serie C dopo un cammino entusiasmante, terminato con il 3-1 casalingo inflitto in finale al Cuneo del 25 aprile 2007. La squadra si aggiudicò anche la Supercoppa di Lega di C, concludendo inoltre il campionato in quarta posizione a 59 punti, conquistando l’accesso ai play-off. Nella doppia sfida con la Cavese (5-2 a Foggia – 3-1 a Cava) i satanelli conquistarono l’accesso in finale grazie ad un gol di Salvatore Mastronunzio soltanto nei minuti finali della gara. Avversario in finale: l’Avellino Nella finale di andata il Foggia prevalse con il risultato di 1-0 contro gli irpini, mentre nel ritorno disputato al “Partenio” fu sconfitto per 3-0. I pugliesi disputarono comunque un'ottima gara, cadendo solo ad un minuto dalla fine dell'incontro, quando subirono il gol del 19enne Rivaldo. Nei tempi supplementari due calci di rigore realizzati da Felice Evacuo e Raffaele Biancolino sancirono la promozione dell'Avellino.
STAGIONE 2007/2008 - L’anno successivo la panchina dauna viene affidata a Salvatore Campilongo, che negli anni precedenti alla giuda della Cavese aveva costruito un vero e proprio miracolo sfiorando la serie B. La stagione è una continua altalena di risultati, ad una brutta partenza di campionato il Foggia compensa con un incredibile girone di ritorno, con alla guida Giuseppe Galderisi che nel frattempo aveva sostituito l’esonerato Sasà Campilongo. I satanelli chiudono al 5° posto, conquistando così l’accesso agli spareggi play-off. Nella doppia sfida in semifinale, disputata contro la Cremonese, nonostante il doppio pareggio (0-0 in Puglia, 1-1 a Cremona) il Foggia viene eliminato in virtù della migliore posizione in classifica della formazione grigio-rossa.
LA ROSA
PORTIERI: Bremec, Coscia, Milan DIFENSORI: Burzigotti, Colombaretti, D’Andrea, Lisuzzo, Pedrelli, Pezzella, Posillipo, Zanetti CENTROCAMPISTI: Basta, Colomba, D’Amico, De Rosa, Forte, Mancino, Pecchia, Velardi ATTACCANTI: Agostinone, Germinale, Malonga, Mattioli, Piccolo, Salgado, Trezzi, Troianiello
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