| Muore nel sonno a 17 anni, Pagani sotto choc
LUCIA TROTTA-IL MATTINO
C'è un drappo bianco che pende fuori al cancello di una piccola casa al civico 89 di via San Domenico a Pagani. Gabriele, 17enne, è morto, inspiegabilmente nella notte. La città è sotto shock, la famiglia distrutta dal dolore. Gabriele Cesarano, era tornato l'altra sera a casa, forse più stanco del solito per la classica partitella di calcetto del martedì, dopo aver trascorso la serata in compagnia degli amici. Poche chiacchiere in casa e poi di corsa a dormire. Ieri mattina, la mamma Giustina Scoppetta, come da sempre, poco prima delle sette è entrata nella stanza del figlio. É bastato poco alla donna per capire che qualcosa non andava. Al solito richiamo della sveglia, Gabriele non si è mosso. La mamma, sconvolta, ha chiesto aiuto al 118. Un'ambulanza del Saut di Pagani è giunta immediatamente sul posto. I sanitari dell'emergenza sul territorio, però, non hanno potuto fare nulla, se non constatare il decesso. Ai primi istanti di smarrimento è sopraggiunta la disperazione per tutta la famiglia. Il papà Gaetano, è un noto imprenditore cittadino, gestisce l'azienda di famiglia, che si occupa di produzione e deposito di fogli, carta e cartoni. Nessun mistero dietro la scomparsa del giovane Gabriele, solo una triste fatalità, confermata anche dal magistrato di turno, informato dell'accaduto dai carabinieri della locale tenenza. A rendere l'ultimo saluto al ragazzo, amici e parenti. Stretti nella sofferenza, lacrime sul viso ed occhi gonfi di dolore, hanno raggiunto la casa della famiglia Cesarano in via San Domenico, in una stradina dove la famiglia abita e lavora. Tanti i messaggi di cordoglio ed i manifesti a lutto, provenienti da parenti, amici di Gabriele, del padre, del nonno Pasquale. Poi gli amici, quelli della scuola, che Gabriele aveva lasciato l'anno scorso al terzo anno d'Ipsar e quelli che Gabriele aveva conosciuto nella sua ricerca di lavoro. «Non si può morire a 17 anni. Non è possibile» dicono piangendo alcune agazzine». Il volto scuro, abbattuto e demoralizzato dalla drammaticità della notizia, è comune a tutti. «Non mi spiego - dice con un fazzoletto in mano, bagnato dalle lacrime, una vicina - Era una ragazzo super attivo». Questa mattina, alle 10.00, si svolgeranno i funerali nella Basilica di Sant'Alfonso. L'intera città di Pagani parteciperà al dolore e rivivrà il dramma dell'incomprensibile già vissuto negli anni passati. Dalla giovane Gerì De Pascale, figlia dell'ex presidente della Paganese Calcio, Attilio, a Nica Petti, la figlia dell'ex sindaco, Gerardo, fino ad Antonio Nave, il figlio del professore Mariangelo. Strappati all'affetto della famiglia alla soglia della maggiore età, inspiegabilmente, lasciando cicatrici che segnano l'intera comunità.
Gabriele aveva tanti sogni nel cassetto. La scuola, però, non gli andava giù. Così, dopo aver frequentato per tre anni l'istituto per i servizi alberghieri e per la ristorazione, aveva deciso di abbandonare il percorso scolastico e trovarsi un lavoretto. Da un pò era alla ricerca di un posto di lavoro. Per qualche tempo aveva provato ad «imparare» un mestire di voga fra i giovani, quello del barman. «Era molto bravo - dicono gli amici - soprattutto perché quando lavorava non era mai arrabbiato». Gabriele però non ha avuto il tempo. La sua vita, troppo breve, non gli ha permesso di pensare al futuro.
CIAO GABRIELE!
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