| Maroni, a cosa serve la tessera del tifoso?
Il ministro Roberto Maroni dovrebbe spiegare a cosa serve la tessera del tifoso. Ad andare in trasferta? Falso: ci vanno anche quelli che "tesserati" non sono, costringendo così le questure ad un lavoro supplementare e delicato. Sì, perché i "tesserati" vanno nel settore ospiti: e sono, quasi sempre, quattro gatti. Molti di più quelli che la tessera non ce l'hanno e quindi finiscono sparsi in mezzo ai tifosi avversari. Sinora è andata quasi sempre bene: ma il rischio c'è. La tessera fa comodo soprattutto alle banche chbe la emettono, e a qualche club che però se ne in fischia altamente di concedere "vie privilegiate, sconti, facilitazioni, eccetera" a chi l'ha fatta. Insomma, è la dimostrazione chiara che era, ed è, inutile: bastavano gli abbonamenti e una maggiore attenzione da parte di qualche questura nei confronti delle tifoserie più violente e pericolose. Poi, l'ideale sarebbe, in una Nazione seria e moderna, la certezza della pena: ma qui non è certo colpa di Maroni. Il ministro, dopo aver incontrato i club di serie A, ha spiegato che "in questo inizio di stagione sono diminuiti del 50% gli incontri con feriti, del 90% i feriti fra i civili, e sono diminuiti tutti gli episodi di violenza rispetto alla precedente stagione, mentre è aumentata la media degli spettatori in serie A, a dimostrazione che la tessera del tifoso non ha prodotto quegli effetti negativi che qualcuno temeva e soprattutto sono state presentate 750mila domande per ottenere la tessera.
Quindi è un programma che funziona, che porta risultati e ci dà grande soddisfazione". Non credo che se gli incidenti sono diminuiti, il merito sia da ascrivere alla tessera del tifoso. Forse solo in minima parte. Il merito è soprattutto della maggiore attenzione e organizzazione di certe questure, fra cui quella di Roma, nella gestione della sicurezza. Dei 100 leccesi fermati domenica a Roma quanti avevano la tessera del tifoso? Non si sa di preciso, ma pare molto pochi. Con la tessera è stato studiato un meccanismo faragginoso che ha creato disagi soprattutto ai tifosi per bene e ha scoraggiato, almeno per ora, chi vuole andare in trasferta. E se 750.000 (di cui 200.000 milanisti) hanno aderito al progetto Maroni, è dovuto solo al fatto che la tessera è obbligatoria per chi vuole abbonarsi, e non ci sono alternative. Ma si poteva tranquillamente trovare un'altra soluzione per emarginare quelle frange pericolose, di cui tutto si sa ma niente (o ben poco) è stato fatto in questi anni. Il ministro Maroni comunque ha anche promesso di mettere mano al problema dergli steward: con un decreto legge potranno avere più poteri, anche quello di perquisire. Verrà ribadito anche l'arresto in flagranza differita (il decreto è scaduto il 30 giugno scorso per una disattenzione del Viminale): si aspettano i provvedimenti in uno dei prossimi consigli dei ministri. Inoltre, e di questo va dato atto a Maroni, forse stavolta passerà davvero la legge sugli stadi privatizzati. Decisione alla Camera il 9 novembre. O stavolta, o mai più.
Controlli allo stadio, Tapiro a Moratti e Agnelli Questa sera, a Striscia al Notizia, doppia consegna del Tapiro d'oro. Il n.1 dell'Inter, Massimo Moratti, e quello della Juventus Andrea Agnelli, vengono "premiati" con il trofeo del tg satirico in seguito ai servizi di "Striscia" che documentano la totale assenza di misure di sicurezza a Milano e Torino. Ai microfoni di Valerio Staffelli, Moratti afferma: "E' nostro dovere stare attentissimi". Il presidente nerazzurro inoltre promette: "Cercheremo di evitare che questo diventi un'abitudine. Solitamente ci accusano di essere troppo pignoli nei controlli". Andrea Agnelli commenta: "I controlli vengono fatti, ma forse non alla totalità della gente che entra. Intensificheremo, ma sappiamo che è difficile controllare 45 mila biglietti nominativi". In un precedente servizio, "Striscia" aveva fatto notare carenze nei controlli, soprattutto, da parte degli steward, a Roma, Torino e Palermo (vedi Spy Calcio del 19 ottobre).
[Fonte: Spy Calcio di Repubblica]
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