LA TESSERA DEL TIFOSO :IL NO ED I SUOI PERCHE'!"

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Espressione92
view post Posted on 8/11/2010, 14:49     +1   -1




Questore Merolla sulla questione Tessera del Tifoso: “Disponibili a un confronto coi tifosi”

Intervista realizzata nel corso della trasmissione “Tempi Supplementari” su Telecentro, al Questore di Bologna Merolla, riguardo la questione “Tessera del Tifoso”.

Questore Merolla, prima di tutto vorremmo da lei una considerazione sul comunicato pubblicato propriooggi dal SIULP (il Sindacato di Polizia) provinciale di Verona, che ha affermato che la Tessera del Tifoso ha determinato un passo indietro dal punto di vista della sicurezza negli stadi.
“Invito prima di tutto a riflettere sul fatto che queste note negative provengno da Verona e non da Bologna.
Condivido la critica e il disagio dei colleghi veronesi, che deriva da una strutturazione particolare della loro curva destinata agli ospiti: questa non ha compartimentazioni come quella di Bologna, per cui negli ultimi tempi sono stati indotti a collocare tifosi privi della tessera (ma sostenitori di squadre ospiti) in tribuna o nei distinti, amplificando un problema che è simile a quello che si è verificato qua a Bologna contro la Juventus.”

Il Sindacato di Verona ha comunque parlato di una situazione critica anche in altri stadi, quindi non facendo riferimento solo alla situazione locale.
“Il sindacato di Verona può parlare solo di Verona, se invece vogliamo discutere facendo riferimento ad una situazione nazionale, bisogna ascoltare i pareri dei Sindacati nazionali.”


Qual è il suo bilancio sulla situazione attuale relativa alla “Tessera del Tifoso”?

“Per quello che riguarda il Ministero dell’Interno, la valutazione complessiva delle prime 9 giornate di Serie A e delle prime 12 giornate di Serie B (in totale 223 partite), ottenuta da una comparazione di dati con quelli dell’anno scorso, emerge che gli incontri con feriti sono diminiti del 74% (da 14 a 5), il numero dei feriti tra i civili è diminuiti dell’88% (sono comunque numeri ridotti, si parla rispettivamente di 17 persone e 2 persone), quello dei feriti tra le forze di polizia è diminuito del 61,5% (da 13 a 5), contro il 37% della rilevazione precedente.
Il numero dei denunciati è diminuito del 74,6% (denunciate 79 persone contro le 312 del periodo precedente) ed è diminuito anche il numero degli arrestati (da 17 a 11), ma è aumentato l’impiego delle forze di polizia del 9%.”

Questa sembra un’indicazione in contrasto con le precedenti.
“L’incremento delle forze di polizia negli stadi è dovuto alla forte attenzione che stiamo ponendo in questa delicata fase di transizione, che speriamo si possa concludere con un impiego sempre minore della polizia e che ci possa permettere di dedicarci invece ad altre più pregnanti attività che non seguire uno spettacolo.
il nostro obiettivo è di non esserci proprio, né all’interno degli stadi né fuori, come accade nel caso di altri sport.”

Scendendo nel dettaglio “Bolognese”, contro la Juventus però si sono verificati problemi all’interno del Dall’Ara (oltretutto in uno spicchio di stadio destinato ai tifosi rossoblu) con tifosi ospiti.
“Per quanto riguarda la partita con la Juventus, invito a riflettere sul fatto che dei fatti citati ne abbia parlato un solo giornale; inoltre, i dati relativi alla presenza di feriti bolognesi, cui è stato fatto cenno, a noi non risultano.
Criticità come queste hanno la c minuscola; è successo che un gruppo di tifosi bolognesi ha impattato questo gruppo di juventini all’interno della Curva San Luca destinata non alla tifoseria ospite, quindi nel segmento libero.
c’è stata questa criticità, siamo intervenuti e l’abbiamo risolta, poi abbiamo lavorato nei giorni successivi per raccogliere dei dati su soggetti della tifoseria juventina che hanno avuto questo attrito con i tifosi locali.”

Nei giorni successivi, però, si è parlato anche di altre “criticità”: com’è possibile, ad esempio, che ad un gruppo organizzato di tifosi del Bologna (che avevano regolarmente acquistato il biglietto nella Curva San Luca aperta a tutti) sia stato vietato l’accesso, mentre a dei singoli tifosi sia stato permesso di entrare per poi venire aggrediti dagli ultras juventini?
“Evidentemente quei tifosi del Bologna non saranno stati individuati sul momento; dopo l’accaduto saranno poi stati spostati nei distinti dagli stewart.
In ogni caso ribadisco che non abbiamo notizia di feriti o di persone ricorse a cure ospedaliere.”

Tenuto conto di tutto ciò, come valuta l’applicazione della Tessera del Tifoso a Bologna?

“Noi abbiamo tentato di lanciare un messaggio alla “nostra” tifoseria organizzata in occasione della presentazione della “Tessera del tifoso” presso la Cassa di Risparmio di Bologna: questo provvedmento, per una Provincia come la nostra, sicuramente è stato al di sopra di quelle che erano le nostre esigenze, perchè negli ultimi due anni non abbiamo avuto alcun incidente.
Il meccanismo della Tessera è stato innescato per delle criticità che si sono innescate altrove, vorrei invitarvi ad una riflessione: a questi positivi risultati si è arrivati attravrrso un buon contatto tra le tifoserie e la Questura: appena sono arrivato qua ho incontrato un po’ tutti i gruppi alla vigilia di una partita con la Fiorentina, per la quale il Bologna riceveva un divieto a partecipare. Qui viene la mia considerazione base: noi, negli ultimi due anni, in città come Bologna, Firenze, siamo arrivati attraverso questi contatti con la tifoseria e anche attraverso divieti, ad avere una situazione di assoluta pacificazione (ovvero incidenti zero).
Quando ho fatto il discorso alla festa della Polizia, ho anche detto che la “nostra” tifoseria era quella che aveva determinato contravvenzioni zero alla società calcio Bologna, salvo poi apprenderle per qualche botto e striscione contrario alla Tessera del Tifoso.”

Lei propone un “dialogo” con la tifoseria; come mai non si è presentato al dibattito pubblico inerente al tema della “Tessera del Tifoso” tenutosi a Casalecchio quest’estate, cui era stato appunto invitatp dalla tifoseria?
“Io sono un Questore della Repubblica e posso fare tutti i dialoghi che voglio (e infatti lo sto facendo in questo momento). Se volete dialogare, venite da me e lo fate assieme a me.
Io di certo non faccio il gladiatore nell’arena del Forum di Casalecchio.
Quindi se volete parlare con me, venite nel mio ufficio e parliamo.”

E’ un invito ai tifosi?
“Senz’altro. Quando vogliamo organizzare questo incontro lo facciamo.
Tra l’altro parecchi tifosi mi hanno visto ed incontrato a settembre 2008, quindi in realtà un incontro c’è già stato.
Per me è un piacere recepire dalla voce dei diretti interessati quelle che sono le criticità rilevate, e spiegare le nostre ragioni.

Si parla di dialogo, però i divieti nei confronti delle tifoserie organizzate sono stati numerosi, nel corso di questi anni.
“Noi siamo arrivati a questa situazione “piatta”, in termini di incidenti-sanzioni, grazie alla politica dei divieti.
Proprio contro la Juventus l’anno scorso, dove sussistevano divieti, non ci sono stati incidenti. Nel novembre 2008, sempre contro la Juventus, dove non erano presenti divieti, ci fu un accoltellato all’interno dello stadio oltre a qualche scazzottata.
Noi dobbiamo arrivare a poter vedere le partite assieme.
Viene da pensare che qualcuno rivendichi il diritto ad andare nello stadio ospite, nella gabbia ospiti, nel rispetto di una sorta di rituale sacrale ed irrazionale; questo rituale dobbiamo romperlo una volta per tutte. Vogliamo arrivare all’obiettivo di vedere le partite tutti assieme?”

Non si continua però a capire il perché di divieti come quelli promulgati in occasione di Bologna-Lecce (risultano “validi” solo i biglietti venduti ai residenti fuori Regione fino alle 13 di giovedì, dopo no).
“Questo, nello specifico, è un impedimento che è stato preso per punire i tifosi di Lecce che si sono comportati in maniera sconsiderata presso lo stadio Olimpico dove avevano avuto facoltà ad andare.
Ribadisco: noi siamo la Polizia di Stato e abbiamo un’azione univoca e nazionale, e siamo una garanzia per voi cittadini di uniformità di trattamento e di salvaguardia dei vostri diritti identica dappertutto.
Essendoci stati comportamenti scorretti, c’è stata da parte del CASMS (organismo di cui fa parte anche la Lega Calcio) la volontà di colpire i tifosi del Lecce.”

Come risponde alle considerazioni di addetti ai lavori (come il Direttore Gestionale del Bologna, Pier Giovanni Ricci, intervenuto ai microfoni di “Tempi Supplementari” la settimana scorsa), che hanno affermato l’esigenza di modificare l’attuale “Tessera del Tifoso”?
“Non stiamo parlando dei dieci comandamenti che sono immutabili, ma è un Work in Progress sul quale faremo tutti gli aggiustamenti che riterremo necessari fare.
Uno dei primi è quello che abbiamo rivendicato io ed altri Questori (e che ci sarà concesso a breve visto che verrà emanata una circolare da parte del Ministero degli Interni), cioè la possibilità di avere una maggiore discrezionalità nella collocazione di queste tifoserie differenziate che possono affacciarsi allo spettacolo nei nostri stadi.
Per cui non è da escludere che domani possa entrare nel settore ospiti una tipologia di tifosi e domani l’altro quelli con la tessera in un altro settore.
Lavoreremo d’intesa con il Bologna per concretizzare partita per partita il risultato migliore. Se ci sarà un buon comportamento e una bella collaborazione con la tifoseria (e fino ad ora c’è sempre stata), ritengo che otterremo dei buoni risultati dal punto di vista della sicurezza.
Mi auguro che sottoscriviate tutti la Tessera del Tifoso così da poter andare anche negli Stadi più lontani e pericolosi, senza alcun divieto.”

[Fonte: Tele Santerno]
tratto da: sportpeople.net
 
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view post Posted on 22/11/2010, 14:20     +1   -1




Paolo Cento: «A dicembre il Tar del Lazio si esprimerà sulla costituzionalità della Tessera del tifoso"

Giovedi presso la sede della Cigl di Cesena si è tenuto un dibattito sul tema Tessera del Tifoso. Erano presenti l'ex parlamentare dei verdi Paolo Cento e il giornalista Fabio Benaglia.
Paolo Cento, da sempre legato al mondo ultras, ha aspramente criticato il provvedimento voluto dal ministro Maroni, auspicando un declino della Tessera per via giudiziaria "A dicembre il Tar del Lazio si esprimerà sulla costituzionalità della Tessera mentre a gennaio 2011 ci sarà anche un pronunciamento della Corte di Strasburgo. Se queste sedi dovessero bocciare il provvedimento, sicuramente le cose non resteranno come sono". La decisione di adire preso il Tar è stata presa da gruppi di tifosi che si sono rivolti all'Aidacon (associazione di tutela dei consumatori), rappresentati dall'avvocato Carlo Claps.


[Fonte: Pianetagenoa1893]
TRATTO SPORTPEOPLE
 
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view post Posted on 30/11/2010, 01:28     +1   -1




L'ironia non si tessera, a tu per tu con Cristiano Militello di Striscia


Il suo “Striscia lo striscione” è diventata una delle rubriche più apprezzate di “Striscia la Notizia” con tanto di vere e proprie gag all’esterno degli stadi italiani.
Cristiano Militello, 42enne artista poliedrico nato a Pisa e laureato in Scienze Politiche, spiega il suo punto di vista sullo scottante tema della Tessera del Tifoso per poi soffermarsi sulle esperienze legate allo spazio che l’ha reso celebre nello storico tg satirico di Mediaset.

Lei ha definito “pericolosa” la Tessera del tifoso: quali le motivazioni?
Più che pericolosa direi apparentemente inutile. Arriva come ulteriore misura rispetto a due decreti già di per sé molto penalizzanti come quello Pisanu e quello Amato, che, si deduce – se la lotta alla violenza è il vero obiettivo della tessera – qualcuno dovrebbe a questo punto dichiarare superati o, peggio ancora, appunto, inefficaci. Altrimenti non ci sarebbe bisogno della tessera.
Ma l'inutilità è solo apparente, almeno per i tifosi, perché la Tessera è un'operazione commerciale spacciata per panacea di tutti i mali. E quindi qualcuno l’utile ce l’ha. Non mi piace il ricatto che è stato fatto alle società, alle quali ricordo comunque che formalmente – ad oggi – non esiste nessuna legge che imponga la tessera, essa è solamente una disposizione “suggerita” alle società con una circolare. Non mi piace che non garantisca eguali diritti a persone che hanno pagato il loro debito con la giustizia (anche perché sui dubbi giuridici di un provvedimento come il Daspo, comminato dalle forze dell’ordine anziché da un tribunale, potremmo fare un’altra intervista…). Mi sembra che il fronte del no alla tessera sia abbastanza nutrito e ben rappresentato, strano che non abbia avuto mediaticamente molto spazio: parlo di Platini, Lippi, Zamparini, Lotito, Osvaldo Bagnoli, Zeman, Palombo, Massimo Fini, un importante sindacato di polizia, addirittura la Fondazione Giovanni Paolo II… Ma l’arrogantissima reprimenda cui è stato sottoposto De Rossi, per aver semplicemente espresso un’opinione, peraltro condivisibile, la dice lunga sullo stato della democrazia nel nostro paese.

Una tesi peraltro supportata a più riprese con tanto di contributi filmati che pongono l’accento sui paradossi che portano a differenziare i “senza tessera” dai “con tessera”…
Sta passando il pericoloso concetto che chi non si tessera è un violento o ha qualcosa da nascondere. Ma la dura verità è che chi non fa la tessera, perlopiù, è stufo. Io da anni, nonostante la mia rubrica sia goliardica, allo stadio sono fermato da persone esasperate, che non ne possono più, che chiedono meno controlli, misure con una logica, ma soprattutto buon senso. Ricevo decine di e-mail di protesta. E non parlo certo di ultras. La gente che si lamenta è esattamente quella che certe misure e certa propaganda demagogica vorrebbe “riportare” allo stadio.

E l’aspetto commerciale della Tessera?
E' il più ripugnante. No ma dico, potrò al limite essere libero di comprare il biglietto con la mia carta di credito? No. Ne devo avere una ex-novo e se non la faccio sono discriminato. E' come se mi dicessero: “Non puoi andare al cinema se non hai la Fidaty Card Esselunga”. E trovo allucinante aver usato dei bambini per una comunicazione sociale governativa che, oltre a non comunicare alcunché, veicola un prodotto commerciale.

Cosa pensa della fidelizzazione del tifoso? Un primo passo per farlo sentire sempre più al centro del mondo della sua squadra del cuore?
Secondo lei uno che da anni si sveglia presto per andare in trasferta a proprie spese a seguire una squadra sacrificando tempo, energie, danari, rischiando freddo, incidenti e raucedine ha bisogno di essere fidelizzato? E' il primo passo per farlo piuttosto diventare ufficialmente cliente. La mia squadra del cuore mi dovrebbe venire incontro quando si decidono certi orari o alzando la voce quando si proibiscono partite tipo Parma-Samp, Viareggio-Pisa, Barletta-Catanzaro, con le tifoserie gemellate da 20 anni. Così mi fanno sentire al centro della loro attenzione.

Gli stadi sono sempre più vuoti, di conseguenza – causa tutte le restrizioni – sarà sempre più difficile trovare anche i “suoi” striscioni…
Triste no? vorrà dire che la risata in grado di seppellire si sposterà altrove. L'ironia non si tessera.

Noi ci paragoniamo da tempo, e sotto molteplici punti di vista, al calcio anglosassone, ma quanta strada c’è da fare prima di avvicinarsi a quel modello tanto sbandierato?
Benissimo le misure contro i violenti, ma il modello inglese non finisce lì. Il modello inglese vuol dire anche diverso approccio delle forze dell'ordine, altra cultura civica e un altro modello televisivo: prendiamo a modello anche la lealtà e la misura di chi gestisce l'ordine pubblico nel Regno Unito, la possibilità di identificare ed eventualmente perseguire chi sbaglia anche tra le forze dell'ordine, anche solo sapere che questa possibilità esiste. Le forze dell'ordine fanno un lavoro ingrato e delicatissimo allo stadio, proprio per questo ci deve essere personale preparato al dialogo. Lo Stato invece ha dimostrato spesso di non avere neanche l'autorevolezza di condannare chi palesemente ha commesso una leggerezza inconcepibile, vedi caso Sandri o caso Scaroni. Peraltro in Inghilterra, dopo che la prima pay-tv è fallita, le pay-tv attuali trasmettono solo 100 partite l’anno della Premier, non tutte e 380 come da noi in serie A. Se in televisione mi dai Milan-Inter o Fiorentina-Juve pazienza, lo stadio lo riempi uguale. Ma se mi dai anche Lecce-Bologna a 3 euro, mi domando, al giorno d’oggi, chi si muove da Bologna per andare a Lecce? Giusto gli ultrà. Se poi fai di tutto, anche con misure grottesche come la Tessera del tifoso, per togliere di mezzo gli ultrà, beh, prima che fatiscenti, gli stadi saranno sicuramente ancora più vuoti di adesso.

Tessera del tifoso a parte, lei che del calcio cerca e trova con abilità l’aspetto goliardico, cosa può suggerire affinché si arrivi ad una bella sferzata per il nostro calcio, preludio di una ripresa più che mai necessaria?
Prima di tutto recuperare una politica di buon senso, con misure meno cervellotiche. Ascoltare di più le esigenze dei tifosi. Incentivare l'aspetto coreografico e goliardico. Io da bambino andavo allo stadio soprattutto per l’atmosfera che mi regalava la folla, il tifo, il clima. Se devo stare a sedere sul mio seggiolino, composto, senza la possibilità di incitare, senza una bandiera, senza uno striscione allora sto sul divano di casa che è più comodo e costa meno.

La prima riflessione a caldo dopo aver assistito agli episodi di Italia – Serbia?
E' stata una serata a sfondo politico, non era calcio, era cronaca nera e quindi non la commento.

L’esperienza più divertente da inviato di “Striscia” fuori o dentro gli stadi?
Il rapporto con la gente, quella che mi confonde con qualcun altro, quella che mi regala le sciarpe, i diversi striscioni dedicatimi. Il bello del mio lavoro è che le cose belle che mi accadono le vedete anche voi a casa.

Quella che invece non dimenticherà mai?
La finale mondiale a Berlino nel 2006, e i numeri zero della mia rubrica (un Bologna Milan e un Inter Palermo del 2004)

A chi darebbe oggi la sua amata definizione di “testa di cacciucco”?
A quelli che dicono di voler riportare le famiglie allo stadio e poi il giorno della partita chiudono la biglietteria. Quelli che non sanno nemmeno lontanamente l’odissea che oggi si deve fare per andare allo stadio.

tratto da: sportpeole
 
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VecchiaEffige
view post Posted on 18/3/2011, 11:33     +1   -1




Tessera del Tifoso: lo Stato sta perdendo e vi spiego perchè...

La stagione calcistica 2010/11 passerà alla storia come la stagione della “Tessera del tifoso”, e contemporaneamente come la stagione del definitivo svuotamento degli stadi e della deriva del calcio italiano. I principali promotori di questa porcata (Maroni, Abete, Massucci, e buona parte degli “addetti ai lavori”) hanno tentato in tutti i modi di nascondere il loro fallimento, ma ormai la realtà è sotto gli occhi di tutti, e chi si ostina a non volerla vedere ha solo due risposte: o non ci viene proprio allo stadio, oppure è in malafede ed ha interessi (di preferenza elettorale, quando non parliamo addirittura di gente che è “parte in causa”) che lo spingono a sostenere una ragione contro ogni evidenza. Ultimamente si è tornati a parlare di tessera, in una vera e propria “propaganda-bis”, dalla pubblicità occulta fatta da “Un posto al sole”, fino a quegli organi di (dis)informazione che hanno fatto passare la notizia (fasulla) dell’obbligatorietà prevista per la prossima stagione; e spostando l’attenzione sui fallimenti delle squadre italiane in Europa come effetto della violenza negli stadi (in questo ci sono arrivati i soliti “furbetti del quartierino”, ovvero i pennivendoli che lavorano alla “Cazzetta dello Sport“). In questo articolo cercherò di mettere in evidenza questi aspetti, sottolineando come invece si stia andando pian piano verso l’inevitabile sconfitta della Tessera del Tifoso, condannata dai fatti prima ancora che dai tribunali…

SPAVENTARE LA FOLLA… UItimamente si è diffusa la voce incontrollata secondo la quale la Tessera dalla prossima stagione diventerebbe obbligatoria per tutte le trasferte. In realtà secondo l’Avvocato Contucci di Roma, tutto ciò non sarebbe possibile: “Dovrebbero classificare come “ad alto rischio” qualsiasi incontro di calcio di serie A, B e Lega Pro; cosa molto difficile da fare, soprattutto quando si va dicendo da mesi che “la situazione è decisamente migliorata”. A febbraio c’era anche stato un incontro al Viminale relativo proprio alla Tessera, da cui è uscito un protocollo di cui è sempre l’Avvocato Contucci che ne parla: “E’ quello che già accade a Roma da qualche tempo. Ci sono tre tipi di gara: Gara ad alto rischio (lasciamo stare le modalità ridicole con le quali una partita viene indicata come tale, vedi Chievo/Roma); Gara a rischio; Gara senza specifici profili di rischio. Per le gare ad alto rischio, il CASMS, su proposta dell’Osservatorio, indicherà le misure di limitazione territoriale nella vendita dei tagliandi, così da determinare di fatto la presenza allo stadio dei soli tesserati del tifoso della squadra ospite, che dovranno essere collocati nel settore loro riservato. Per le gare a rischio (potenziale e non concreto), i non tesserati potranno acquistare i biglietti, così come i tesserati. L’obiettivo è però quello di favorire i tesserati non riferimento alla visuale del match e quindi, secondo il sottoscritto, i non tesserati (più caldi) verranno messi nel settore ospiti per separarli fisicamente dalla tifoseria di casa, i tesserati verranno collocati in un settore diverso. Naturalmente questa scelta non tiene conto del fattore che spinge un tifoso ad andare in trasferta: stare insieme agli altri tifosi, possibilmente più caldi: continueranno quindi ad aversi i settori dei tesserati semivuoti e quelli dei non tesserati pieni, ed affollati anche dei tesserati pentiti. Per le gare non a rischio, ritenute essere l’obiettivo della strategia, non ci sarà alcuna limitazione e quindi – tutti insieme appassionatamente – avremo sia i possessori della tessera del tifoso che i cattivoni ribelli nello stesso settore che, ci scommetto, sarà quello ospite, con buona pace anche in questo caso del concetto di “trattamento particolarmente attento ed idoneo ad invogliare anche altre persone ad aderire al programma di fidelizzazione”.”. Tradotto in soldoni non cambia nulla. Certo, quest’anno abbiamo avuto un’escalation di partite vietate senza nessuna logica (Parma-Sampdoria, Milan-Brescia, Chievo-Roma…) che non può continuare in eterno. Ma ci sono stati anche dei grossi passi in avanti: il Garante della Privacy ha stabilito che i moduli di sottoscrizione della tessera di molte società non sono regolari; e successivamente lo stesso Osservatorio ha stabilito che la tessera del tifoso non è più obbligatoria per i minori di 14 anni. Inoltre il protocollo per la prossima stagione prevede una clausola per i club, che potranno aprire a tutti una trasferta a rischio “sotto la loro responsabilità”. E qualcosa di simile lo stiamo vedendo già in questi giorni relativamente alla trasferta dei tifosi del Bari a Milano… Insomma, questo “mito” della tessera obbligatoria dal prossimo anno va sfatato. La sensazione è che non sappiano nemmeno al Viminale che pesci pigliare…

I 200 “ELETTI”. La clausola della “trasferta aperta a tutti” che dovrebbe entrare in vigore nella prossima stagione in realtà è in fase sperimentale già questo week end in occasione di Milan-Bari. Pare infatti che la società barese, col benestare dell’Osservatorio, possa selezionare 200 tifosi fra i “non tesserati” a cui concedere l’ingresso a San Siro. Per me, questo si può tradurre come un chiaro segnale di cedimento: gli stadi sono vuoti, la tessera ha fallito, cerchiamo di riportarci i tifosi… Però non si può fare marcia indietro completamente, si rischia di farsi ridere in faccia! Ed allora via ad un’apertura “selezionata”, un contentino che si da ai tifosi in vista della prossima stagione, quando tutto ciò potrebbe diventare “la regola”. E chiaramente con una mano si da, con l’altra si toglie, come sempre. Ora, se i tifosi del Bari sono intelligenti rifiutano questa proposta: o tutti o nessuno! Assistere alla partita della propria squadra del cuore è un diritto, non un privilegio… Notizie dalla Puglia asseriscono che in realtà la prevendita dei biglietti si sta svolgendo in maniera regolare, senza nessuna limitazione, e che coloro che sono già in possesso del prezioso tagliando sono molti di più di 200. Meglio così, ma in ogni caso io sono per il rifiuto. L’elemosina non serve a nessuno, al calcio invece servono gli stadi pieni: chi ha ragione?

IL BANDOLO DELLA MATASSA. Rimane ancora un grande interrogatorio in piedi: l’incostituzionalità dell’Art.9, vero e proprio “bandolo della matassa” di tutta la questione relativa alla tessera del tifoso. L’Articolo 9 infatti prevede che le società non possono cedere titoli d’accesso agli stadi a tutti coloro che siano stati destinatari di provvedimenti di interdizione dagli stadi, secondo la legge n.401/89. In poche parole, stando sempre a ciò che dice l’articolo, chi ha preso nel corso della sua vita anche una sola diffida nei primi anni ’90 non potrebbe usufruire della Tessera del Tifoso, anche se la volesse. Chiaramente si tratta di una norma “ambigua”, con la quale tagliare fuori dagli stadi tutti coloro che sono a torto o a ragione considerati “elementi scomodi”… Già a settembre Maroni si era espresso a riguardo, dicendo che in realtà la sola limitazione riguarda solo coloro che hanno un Daspo in corso (misura che comunque, anche in assenza di Tessera del Tifoso, non ti consentirebbe di mettere piede in nessuno stadio) o che hanno riportato condanne per reati da stadio negli ultimi cinque anni: fatta premessa che non esiste nulla di scritto a tal proposito e che molte questure continuano ad applicare la legge secondo la loro interpretazione (il che è normale, quando siamo di fronte ad una legge ambigua); rimane comunque un provvedimento che va contro la Costituzione, la quale prevede che una legge penale non possa essere retroattiva e che un soggetto non possa pagare due volte per lo stesso reato. In questo senso è fondato il ricorso presentato al Tar, che dovrebbe esprimersi ad Aprile (doveva esprimersi a dicembre, poi a febbraio, poi a marzo… cercano di prendere tempo). Facendo un ragionamento un pò “globale”, molti sarebbero disposti a sottoscrivere la Tessera del Tifoso turandosi il naso, ma l’inaccettabilità è determinata proprio dall’Articolo 9: chi avrebbe la faccia di abbonarsi e di seguire la propria squadra in trasferta quando molti tuoi amici e compagni di curva non lo possono fare per un capriccio della questura?

IN CONCLUSIONE. A conclusione di tutto ciò, possiamo dire che al Viminale non hanno nessun programma e nessun progetto: stanno navigando a vista, non sapendo dove sbattere la testa. Mi sembra chiaro che certe “aperture” vengono valutate anche in prossimità di una prossima sentenza del Tar che metta fuori legge l’Articolo 9. Insomma, si tratta di aspettare, di tener duro: la tessera, così com’è, non avrà futuro!



TRATTO lapadovabene.it
 
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VecchiaEffige
view post Posted on 20/5/2011, 08:23     +1   -1




 
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-STAFF-
view post Posted on 19/10/2011, 21:58     +1   -1




No tessera tifoso a condannati e Daspo
Lo ribadisce l'Osservatorio sugli eventi sportivi del Viminale

ANSA

Chi negli ultimi 5 anni e' stato condannato per reati da stadio e chi e' attualmente sottoposto a Daspo o a misure di prevenzione non puo' avere la tessera del tifoso. Lo ribadisce l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale. L'organismo sottolinea che ''tale interpretazione sara' ribadita anche alle questure presso le quali e' installato il sistema informatico abilitato ad accertare la sussistenza dei motivi ostativi in tempo reale''.
 
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-PPN-
view post Posted on 24/10/2011, 10:08     +1   -1




Tessera del Tifoso: eccovi servita l’ennesima truffa all’italiana

Ormai lo conosciamo tutti, e in molti la contestano: è la Tessera del Tifoso. Ma in cosa consiste? Come si sa, è una carta rilasciata dai club con scritto nome e cognome dell’intestatario che permette allo stesso di seguire la propria squadra in trasferta nei settori ospiti.

E come mai le frange ultras delle tifoserie la contestano? In molti rispondono a questa domanda con un secco: perché hanno la coda di paglia e non vogliono farsi schedare, è chiaro!

Pensandoci un po’ su, però, ci si pone il serio dubbio della sua utilità, dal momento che i biglietti sono già nominativi. Che senso ha dunque un’ulteriore schedatura? E poi perché, nonostante questa benedetta tessera, alcune trasferte sono vietate? Che senso ha emettere una tessera per la sicurezza, se poi per la sicurezza non serve, dal momento che alcune trasferte vengono proibite? Non si dovrebbe essere tranquilli dal momento che tutti sono schedati due volte?

Tutte domande lecite, alle quali daremo risposta, ma prima un’altra domanda, quella che più di tutte desta perplessità: se serve solo per andare in trasferta, perché è obbligatoria per gli abbonamenti? E se un tifoso dovesse abbonarsi senza avere l’intenzione di seguire la propria squadra nelle partite fuori casa?

Recentemente una sentenza della Corte di Cassazione ha dato ragione alla Roma, che ha fatto ricorso contro il Ministero dell’Interno proprio su questo fatto: obbligare i tifosi a tesserarsi per abbonarsi è illecito, dal momento che l’esigenza sovviene solo nel momento in cui si va fuori casa. Dunque i tifosi della Roma (con tanta soddisfazione) hanno avuto la possibilità di abbonarsi senza avere la famigerata tessera.

Ma allora perché, se era illegale, Maroni aveva obbligato tutti gli abbonati a tesserarsi?

Partiamo dal principio: entro breve tutte le Tessere del Tifoso dovranno obbligatoriamente fungere, oltre che da semplici carte per schedare il tifoso, anche da carte di credito vere e proprie.

A questo punto ci si chiede: e allora? Mica si è obbligati ad usarla a questo scopo! Beh, ovviamente no. Però, per indurre l’utente ad usarla, sono previsti sconti sull’acquisto dei biglietti e altre agevolazioni, smobilitando così ingenti somme di denaro dal momento che i costi di emissione sono di 10 euro e che le commissioni bancarie variano tra gli 1 e i 2 euro, come una normalissima carta di credito, generando quindi cospicui introiti a favore delle banche.

Beh, quindi? Quindi… Il nome del presidente della BNL, nonché vicepresidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) è Luigi Abete. Semplice omonimia col presidente della FIGC Giancarlo Abete? No, per niente: sono cugini.

Eccovi servita, quindi, l’ennesima truffa all’italiana. Ancora convinti che la Tessera del Tifoso serva per la sicurezza?


sportpeople

 
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Il Monello
view post Posted on 13/2/2012, 17:00     +1   -1




Qualcosa sta cambiando...

L’articolo 9 della legge Amato (la n. 41 dell’08.02.2007) sarà rivisto, l’aberrazione giuridica che cela tra le righe sarà cancellata, non è possibile che chi ha sbagliato una volta per avere acceso un fumone - che poi che razza di sbaglio sia, non si sa - o scavalcato una cancellata possa rischiare di non andare più allo stadio. Per sempre.

Antefatto. Cos’è l’articolo 9 e perché le tifoserie non lo tollerano? Questo obbrobrio normativo, che fu partorito sotto forma di decreto legge dall’ex ministro dell’Interno Amato per dare un segnale al Paese dopo l’omicidio Raciti, vieta a chi abbia già scontato un provvedimento interdittivo agli stadi o abbia ricevuto una condanna, anche solo di primo grado, per reati “da stadio” di poter acquistare tagliandi di ingresso per qualsiasi manifestazione sportiva. Sia i biglietti, sia la tessera del tifoso. Un cortocircuito del nostro ordinamento penale, che prevede il reintegro del reo nella società civile una volta espiata la pena. Qua no. Qua, se uno commette un errore, magari da ragazzo, è fuori. Vita natural durante. Al Viminale si resero quasi subito conto della palese incostituzionalità dell’articolo e intervennero tempestivamente con una circolare ministeriale in cui si limitava a 5 anni il periodo massimo di interdizione.

Tutto ok? Manco per niente. Già, perché allo stato attuale un diffidato rischia di farsi 5 anni lontano dagli stadi per il daspo di un questore, poi altri 8 per mano del giudice e infine i 5 dell’articolo 9 reinterpretato dal Ministero. Fanno in totale 18 anni. Il paradosso è che un condannato per violenza sessuale potrebbe tornare a sedersi all’Olimpico prima di un diffidato condannato per avere acceso una torcia. Secondo quanto risulta a “Il Romanista”, questo Osservatorio sulle manifestazioni sportive così new age, che vuole aprire realmente alle curve, che dice sì al dialogo, che crede in un mondo migliore senza però volerlo imporre dall’alto, ha avviato quella attività di moral suasion interna al Viminale indispensabile per giungere all’obiettivo finale: rivedere l’articolo 9.

C’è un solo ostacolo, non indifferente purtroppo. L’articolo 9 è una norma primaria. Una norma di legge. Come tale, può essere modificata solo da una norma posteriore. Dunque, solo il Parlamento può cambiarla. C’è chi suggerisce la strada del decreto omnibus. In pratica, la modifica dell’articolo 9 dovrebbe essere contenuta all’interno di un provvedimento che non riguarda principalmente gli stadi. Sarebbe un escamotage, e nemmeno troppo elegante. Ma riesce difficile immaginare che in un momento così complicato per il Paese Camera e Senato si mettano a legiferare apposta su un singolo articolo. Il dossier è comunque già nelle mani del ministro Anna Maria Cancellieri. L’Osservatorio le chiederà un intervento diretto. Il prima possibile

[Fonte: Il Romanista]
 
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-STAFF-
view post Posted on 16/2/2012, 10:09     +1   -1




Lo Speriamo tutti... Onore a chi non si è piegato... e d ancora oggi combatte questa inutilissima tessera!
 
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-PPN-
view post Posted on 16/2/2012, 11:06     +1   -1




...arma di distrazione di massa!
 
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174 replies since 20/1/2009, 23:56   1522 views
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