| La Paganese crea ma il Como dilaga
RAFFAELE CONSIGLIO - IL MATTINO
Sconfitta immeritata quella che la Paganese, dopo il successo di Monza, è costretta a subire al «Torre» contro il Como. Gli uomini allenati da Palumbo protagonisti di una buona prestazione ma le ingenuità - l'espulsione di Esposito che ha lasciato la squadra in dieci per quasi un tempo - alla fine hanno pesato come un macigno. Eppure le cose si erano messe subito bene visto che, dopo appena dieci minuti, il centrocampista Izzo lascia partire un tiro potente da fuori area che inganna Malatesta e termina la sua corsa in fondo al sacco. Dopo la rete la Paganese ha anche l'opportunità di andare sul doppio vantaggio, ma Rana ed Ibekwe mancano di poco il gol della sicurezza. Poi, come spesso accade nel calcio, i lariani pareggiano i conti: Gonnella, al 27’, lasciato colpevolmente libero nel cuore dell'area di rigore, sfrutta al meglio un tiro dalla bandierina di Franco, battendo in mezza rovesciata Melillo. La rete del pareggio frena lo slancio dei padroni di casa che cercano di offendere in modo confusionario fino a quando - poco prima del fischio finale dei primi quarantacinque minuti - arriva il gol del raddoppio ospite con Cozzolino, lesto a sfruttare una ribattuta di Melillo su colpo di testa di Fragiello. Tutto qui il primo tempo. Nella ripresa nessun cambio. Le due squadre si presentano in campo con gli stessi undici. Al 4’ ci prova Esposito su punizione da fuori, palla deviata in angolo. Cinque minuti più tardi è Rana ad avere una buona occasione ma la sua conclusione viene parata in due tempi da Malatesta. C'è nervosismo tra le fila dei padroni di casa che all'11’ perdono per espulsione il centrale difensivo Esposito, reo di aver commesso uno stupido quanto inutile fallo di reazione su Salvi. In dieci uomini le cose si complicano e nemmeno gli innesti di forze fresche quali Tortori e Zarineh riescono a far pendere l'ago della bilancia a favore degli azzurrostellati. Ci si mette anche la giacchetta nera che prima nega un rigore alla Paganese su una azione di Tortori stoppata con una mano da un difensore ospite e poi nei minuti di recupero si inventa il penalty per gli ospiti per fallo ai più apparso inesistente di Bacis, che permette a Guazzo di fissare il risultato finale. Al termine del match vibranti le proteste del presidente Trapani e di alcuni componenti dello staff azzurrostellato.
LA PAGANESE BATTUTA DAL COMO Palumbo: abbiamo giocato bene, ma troppe ingenuità Il presidente Trapani scatenato contro l’arbitro. Il capitano Bacis: quel rigore non c’era
RAFFAELE CONSIGLIO- IL MATTINO
A leggere il risultato, 3 ad 1 per il Como, sembrerebbe una disfatta. Ma chi ha visto la partita ha bene in mente come è maturato questo risultato. Il risultato non deve trarre in inganno perché la Paganese ha giocato una delle più belle partite dell'annata e la sconfitta è stata frutto degli episodi. L'espulsione di Esposito prima, che ha lasciato la squadra in 10 per 40 minuti, ed il rigore inventato dalla giacchetta nera di turno poi hanno condannato oltre il dovuto la compagine allenata da Palumbo. Il primo a presentarsi in sala stampa è proprio il capitano Bacis che racconta l'espisodio del rigore che lo ha visto protagonista in negativo. «Ho stoppato la palla con il petto e poi l'ho lasciata scivolare a terra. Cadendo la palla ha sfiorato la mia mano ma ero solo e non c'era nessun calciatore del Como vicino a me. L'arbitro ha fischiato l'infrazione ma io gli ho ricordato che la regola dice che per essere fischiato un rigore bisogna interrompere volontariamente una chiara occasione da gol o creare un danno grave all'avversario. Cosa che nella situazione che ero io non sussisteva. Lui però non ha voluto sapere ragioni ed è rimasto fermo sulla sua posizione. Poi ci si è messo anche il segnalinee che sotto il sottopassaggio mi ha prima fatto la linguaccia e poi spinto. Io per non arrecare danni alla squadra e non incappare in squalifiche ho lasciato perdere e non alimentare l'accaduto. In 15 anni di carriera è la prima volta che mi capita una cosa così». Il capitano poi parla della gara. «E' un peccato perché abbiamo giocato bene ma siamo stati puniti dalle ingenuità. Chi ha visto la gara si è reso conto che il Como ha vinto con due tiri e mezzo in porta. Era questa una gara che valeva doppio perché contro una diretta concorrente per la salvezza però non dobbiamo fasciarci il capo ma guardare in avanti perché quello che ci conforta è la buona prestazione che abbiamo fatto. Se continuiamo a lavorare così e giochiamo come oggi certamente anche i risultati non tarderanno ad arrivare». Affranto anche il tecnico Palumbo che confidava nella seconda vittoria della sua gestione. «Dopo una gara così non è facile trovare le parole giuste. Abbiamo giocato bene, retto alla grande il confronto con i nostri avversari. Peccato per le ingenuità che poi alla fine si pagano. Se fossimo restati in campo 11 contro 11 credo che alla fine potevamo anche vincerla questa gara». Lapidario sull'arbitraggio. «Nel calcio anche gli arbitri possono sbagliare». Da segnalare che al termine della gara vibranti sono state le proteste del presidente Trapani verso la terna arbitrale ed è lecito attendersi, a questo punto, anche una forte multa. Come dire oltre al danno anche la beffa.
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