| Lo stadio Torre arma in più della rivelazione Paganese La squadra di Palumbo non perde in casa dal dicembre 2009
"Qui non si passa". E’ questo la scritta che il presidente Raffaele Trapani potrebbe far apporre su un cartello all’esterno dello stadio "Marcello Torre". Altro che Spal, Cremonese, Verona e tutte le altre: la Paganese è l’unica squadra del girone A di Prima Divisione ad avere il proprio terreno di gioco inviolato dal lontano 2009, precisamente dal tredici dicembre di quell’anno. Fu il Novara, poi vincitore del campionato, ad aggiudicarsi i tre punti con i gol di Motta e Bertani, protagonisti oggi nel torneo cadetto, nel due a uno che vide gli azzurrostellati impattare momentaneamente il risultato con il sigillo di Pasquale Izzo. Quasi un anno di imbattibilitá interna per il club di patron Trapani che punta a preservare questo record di girone per molto tempo ancora. Visto l’inizio di stagione è auspicabile che ciò avvenga. Toccando ferro e armandosi del classico cornetto rosso, il Ravenna prossimo avversario è giá avvisato. Perché la "legge del Torre" è implacabile e merita una analisi approfondita. Partiamo da quella sconfitta con il Novara e andiamo avanti sino ad oggi.
La Paganese da allora ha battuto Lecco, Sorrento, Benevento, Alessandria, Perugia, e continuando con l’attuale torneo vanno inserite anche Hellas Verona, Bassano Virtus e ancora l’Alessandria. Cinque i pareggi con Foligno, Varese, Arezzo, Monza e Viareggio (nell’andata dei play-out dell’anno passato). Un bottino-campionato che ha portato in dote alla formazione di mister Pino Palumbo ben ventotto punti in dodici incontri di regular season. Non è una imbattibilitá totale in gare ufficiali (in Coppa Italia la formazione azzurra si è arresa al Neapolis), ma con riferimento solamente al campionato di Prima Divisione.
Fattore campo decisivo quindi per Martinelli e compagni, non solo per il valore della squadra azzurrostellata, ma probabilmente anche per altre sfaccettature assolutamente non secondarie. Innanzitutto l’impatto ambientale che per l’avversario di turno è sempre molto forte. Lo stadio "Torre" è un catino vecchio stampo, con pubblico molto vicino al campo di gioco, con una media spettatori di circa duemila presenze che fanno sentire il proprio calore soprattutto nei confronti dei calciatori che militano in compagini settentrionali. Molti dipingono la trasferta di Pagani come una delle più difficili anche per le peculiaritá del manto erboso. Gibboso, pesante quando cade qualche goccia d’acqua, molti allenatori si sono lamentati delle condizioni di questo terreno dimenticando però che in campo si gioca sempre in undici contro undici. In poche parole al "Torre" si condensano tutte insieme le virtù della Paganese: caparbietá, grinta, velocitá, per quanto attiene la squadra, clima "caldo", anche in inverno, per ciò che attiene alla passione che il pubblico di casa sa trasmettere ai giocatori in campo.
Fonte: Giuseppe Della Morte - La Città tratto da: tuttolegapro
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