| Cagliari: bombe carta al Sant'Elia, il giudice chiude la curva
Fonte: unionesarda.it
Curva chiusa e multa al Cagliari. Lo ha deciso il giudice sportivo dopo il lancio del petardo, avvenuto domenica scorsa al termine della gara contro il Catania. Il presidente Massimo Cellino aveva già contestato la decisione e ha annunciato ricorso. Il giudice sportivo ha deciso che per Cagliari-Sampdoria del 4 novembre, prossima gara dei rossoblù, la curva nord dello stadio Sant'Elia dovrà restare chiusa al pubblico. La decisione è arrivata dopo i numerosi petardi lanciati da quel settore prima, durante e dopo Cagliari-Catania di domenica. L'ultimo della serie ha stordito l'esterno del Cagliari, Antonino D'Agostino, recatosi sotto la curva a fine partita. Al Cagliari è stata anche inflitta un'ammenda di 15 mila euro. "Rilevato che sostenitori della Società ospitante, collocati nel settore denominato "curva nord", in successive circostanze hanno fatto esplodere, nel recinto e sul terreno di gioco, petardi dall'elevato potere deflagrante; rilevato - dice il comunicato - altresì che, al termine della gara, veniva lanciato sul terreno di giuoco un ennesimo petardo, la cui forte esplosione cagionava ad un calciatore un momentaneo malore; valutata la gravità del fatto, per la pervicace reiterazione nell'uso di materiale illegalmente introdotto nello stadio, la cui pericolosità per l'integrità fisica delle persone è superfluo sottolineare; considerata, d'altra parte, la riferibilità di tali condotte ad un circoscritto e delimitato settore dello stadio, nonchè l'assenza di specifici precedenti a carico della Società oggettivamente responsabile; delibera di infliggere alla Soc. Cagliari la sanzione dell'ammenda di 15.000,00, con l'obbligo di disputare una gara con il settore denominato "curva nord" inibito agli spettatori".
CELLINO. Il Cagliari ha già annunciato ricorso. "Sembra quasi che l'Osservatorio voglia punire un club, piuttosto che i veri colpevoli di fatti violenti". Aveva detto il presidente Massimo Cellino, a una strasmissione di Radio Kiss Kiss Napoli. "I petardi al Sant'Elia? Si demonizza tutto, è un incidente e chi lancia un petardo in campo è soltanto un imbecille. Il giudice ora prenderà il suo provvedimento, il che darà ragione a quel disonesto che così avrà raggiunto il suo intento. Il problema è che chi viene trovato con un petardo, deve essere allontanato a vita dallo stadio, questo è il mio appello: non penalizziamo le società che pagano sempre per pochi imbecilli. Arrestiamo i delinquenti, bandiamoli dagli stadi e risolviamo il problema. A Cagliari lanciavano i petardi durante la partita e gridavano: Cellino paga la multa!".
Cagliari: «Un provvedimento inutile»
Fonte: espresso.repubblica.it
I tifosi sono scettici: chiudere la curva non serve a nulla
La chiusura della curva Nord punisce soprattutto chi va allo stadio solo ed esclusivamente per dare il proprio sostegno alla squadra. Ma, tra i tifosi cagliaritani, c’è anche chi sostiene che questo provvedimento non risolve la situazione, è solo un palliativo e, presto o tardi, episodi di questo genere torneranno a ripetersi. Intanto ieri il giudice monocratico Giorgio Cannas ha inflitto a un tifoso rossoblù, Marco Manca (difeso dall’avvocato Georgia Demurtas), 600 euro di multa per aver disatteso l’obbligo di firma inflittogli nel 2003 dopo i disordini scoppiati al termine della partita Cagliari-Napoli. Luigi Valli: Domenica ero al campo e non ricordo di aver mai visto così tanti petardi lanciati nell’arco di una stessa partita. Mi chiedo a cosa servano i controlli o peggio ancora le nuove normative del governo se poi razzi e petardi entrano lo stesso negli stadi. Non credo che la chiusura della curva servirà a risolvere il problema, tanto questa gente continuerà a fare quello che vuole. Il rischio anzi è che gli stadi possano svuotarsi completamente. Alessandro Tilocca: Dispiace molto quello che è successo, ma la questione è che finchè continueranno ad esistere fazioni così violente di tifosi, fatti come quelli continueranno a ripetersi. Queste persone non vanno al campo per tifare ma soltanto allo scopo di mettere a repentaglio l’incolumità della gente. Un solo turno di squalifica è troppo poco, tanto questi la gara con la Sampdoria la vedranno comunque perché acquisteranno i biglietti negli altri settori. Antonio Rizzolo: Da quando esistono gli ultras assistere alla partita in tranquillità non è più possibile. La cosa più assurda è che domenica ha rischiato di andarci di mezzo un giocatore del Cagliari che era andato proprio sotto la curva. In ogni caso il problema non si risolve chiudendo quel settore, ma cercando di acchiappare il responsabile di quel lancio e dargli una pena giusta, purtroppo con la giustizia attualmente esistente c’è da essere pessimisti anche su questo”. Davide Mezzini: Arrivare a mettere a rischio l’incolumità addirittura di un proprio beniamino è una cosa assolutamente fuori da ogni logica. Non serve a nulla squalificare la curva, purtroppo il problema sta da un’altra parte, ovvero la totale mancanza di cultura sportiva esistente nel paese, che porta a compiere atti antisportivi senza soluzione di continuità. Mario Bandu: Di sicuro quanto successo al termine della partita col Catania ha contribuito a danneggiare seriamente gli sforzi che la società stava facendo per cercare di rendere più tranquillo lo stadio. Francamente il provvedimento adottato lo ritengo del tutto inutile e se si pensa di debellare o ridurre al minimo il fenomeno degli ultras si sta commettendo un grosso errore. Simonetta Lisi: Un atto gravissimo e che poteva produrre danni più pesanti. La società a mio avviso non fa abbastanza per cercare di isolare i teppisti e quanto successo dimostra anche la totale inefficacia delle misure anti violenza adottate dal Governo. Per non parlare poi della totale inefficienza controlli negli ingressi, soprattutto dei settori più a rischio.
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