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| Sembra ieri quel maledetto 12 aprile del 2010 quando la notizia della prematura scomparsa di Carmine Rinaldi, per tutti il “Siberiano”, squarciò la tranquillità di un’assolata mattinata primaverile. Invece è passato già un anno ma il ricordo del Siberiano è ancora vivo e presente in tutti noi, e siamo certi che riecheggerà per l’eternità. Dodici mesi scivolati via velocemente, nei quali tanti sono stati gli eventi (per lo più, se non esclusivamente, negativi) che hanno coinvolto la Salernitana ed i suoi tifosi. I risultati sportivi deludenti, la retrocessione, il promettente inizio campionato, la ritrovata unità proprio sotto l’egida del compianto Carminuccio spazzata via prematuramente da un’impressionante ondata di diffide e dalle solite incomprensioni. Per una volta tutto ciò sarà nuovamente messo da parte: bisogna ricordare il mito Siberiano, la figura simbolo di un’epoca in cui Salerno, la Salernitana e la Salernitanità erano entità concepite ancora genuinamente. L’appuntamento è per martedì 12 aprile alle ore 19 presso la Chiesa di Santa Maria a Mare nella frazione di Mercatello, a Salerno. Sarà celebrata una messa in suffragio di Carmine Rinaldi. L’occasione per dimostrare che Salerno non l’ha dimenticato e non lo farà mai.
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