| Scarcerato Risi, oggi sarà interrogato De Liguori
Calcio & droga: il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere non ha convalidato l’arresto e ha scarcerato Claudio Risi, il calciatore della Casertana arrestato dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere che mercoledì hanno notificato trentatré fermi: dieci a immigrati africani e 23 a italiani. Sarà interrogato oggi, invece, Vincenzo De Liguori, 32 anni, centrocampista e capitano della Nocerina, la squadra protagonista quest´anno della promozione in serie B. L’interrogatorio del capitano proprio nella stessa giornata in cui De Liguori avrebbe dovuto guidare la carica dei Molossi contro il Gubbio, allo stadio San Francesco di Nocera. Ma in campo, stasera, De Liguori non ci sarà. Per entrambi i calciatori l’accusa è di aver «ceduto il 17 marzo scorso, nel comune di Isola Liri, 2mila dosi di droga sintetica», per «un business di 5.300 euro». I due calciatori finiscono nella rete delle intercettazioni per aver contattato Guido Bruno, 47enne di Isola Liri, già “intercettato” nell’ambito di indagini legate allo spaccio della droga. E’ il difensore della Casertana ad avviare la trattativa per vendere uno stupefacente di qualità diversa da quello che l’organizzazione solitamente trattava con i nigeriani a Castel Volturno. In una delle tante telefonate intercettate, Claudio Risi «presenta» il capitano della Nocerina al suo interlocuture, passandogli il cellulare, e secondo i pm «da quel momento De Liguori si rende assoluto protagonista della trattativa». I due calciatori sono accusati di aver fornito un ingente quantitativo di droghe sintetiche a Guido Bruno, dirigente del settore giovanile dell´Isola Liri Calcio che disputa il campionato di seconda divisione. Molte le telefonate grazie alle quali gli investigatori hanno ricostruito l´episodio. Ai calciatori-intermediari, però, l’organizzazione riconosce solo 150 euro a testa, ed è qui che si registrano le prime lamentela. Per Risi, sono troppo pochi. “Che facciamo gli scemi per senza niente?”. De Liguori, incalza: “Almeno facciamo due e cinquanta ciascuno”. Ma il difensore della Casertana chiede di più: “No, almeno cinque a testa”. Alla fine, i due accettano la percentuale minima e il capitano dei Molossi convince il collega: “Facciamo una cosa, evitiamo tutto: pigliamoceli sti pidocchi. Stavolta è andata così”, facendo intendere maggiori incassi alla successiva operazione. Insomma, dalle intercettazioni, gli investigatori capiscono che l’affare non è isolato, o meglio che il capitano della Nocerina, idolo in campo in una stagione trionfale, ha deciso di «arrotondare» illecitamente i suoi guadagni.
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