COMUNICATO ULTRAS GIULIANOVA

« Older   Newer »
  Share  
-STAFF-
view post Posted on 3/11/2011, 10:15     +1   -1




NEAPOLIS-GIULIANOVA… ENNESIMO ABUSO


Domenica 30/10/2011, Frattamaggiore. In questo ultimo incontro di ottobre il Giulianova è di scena in Campania, per affrontare la squadra napoletana del Neapolis che disputa le sue partite sul campo sportivo di Frattamaggiore. Ci rechiamo nei pressi dello stadio quando sono da poco passate le 14, ci posizioniamo nel settore ospiti e ci informiamo sulla possibilità di poter accedere allo stadio senza la tessera del tifoso. In maniera civile ci rivolgiamo a steward e forze dell’ordine che ci spiegano come sia impossibile accedere allo stadio senza la famigerata tessera del tifoso. Premettiamo che siamo consapevoli della necessità di tale documento per poter accedere al settore ospiti, nonché della sua inutilità e dei meccanismi economici e repressivi che si celano dietro questa fasulla operazione di fidelizzazione dei tifosi ed è per questo che siamo obbligati a prendere ed a difendere la posizione di tifosi non tesserati. Torniamo al match di Frattamaggiore. Parliamo con lo schieramento delle forze dell’ordine presente all’ingresso del settore della nostra situazione di tifosi senza biglietto e senza TdT, le pettorine blu ci invitano ad andarcene (come già successo a Campobasso dove l’ispettore minaccia di portarci in Questura) ma noi tentiamo di spiegare che non ci tesseriamo per principio, che siamo liberi cittadini che vogliono sostare su di un marciapiede del territorio italiano e che vogliamo semplicemente sostenere la nostra squadra dall’esterno dell’impianto per far sentire la nostra presenza. La situazione sembra calmarsi fino a quando un poliziotto della Digos in borghese, armato della sua macchinetta fotografica, comincia a scattare da lontano foto al gruppo e da vicino al mezzo con il quale siamo arrivati fino in Campania, segnando addirittura il numero di targa del mezzo. Questo atteggiamento ci è sembrato eccessivo, poiché noi non avevamo creato nessun tipo di problema e la nostra colpa era solo quella di essere Ultras non tesserati e ci sembrava essere giunti sulla scena di un servizio fotografico. Tuttavia, l’omino armato della sua macchina fotografica e dall’alto del suo distintivo che appoggiato al taschino della sua camicetta bianca emergeva dal suo petto e ed illuminava i pensieri della sua “piccola testa” con la luce che rifletteva, con un sorriso beffardo ed un comportamento da presa in giro ci invitava scherzosamente a fare “una bella foto di gruppo”. A questo punto ci sentiamo umiliati e chiaramente diciamo al poliziotto della Digos che il suo atteggiamento non è affatto simpatico e privo di alcun umorismo, rifiutando di metterci in posa. A quel punto il nostro “caro amico” rimane offeso ed a muso duro si scaglia contro di noi insieme a dei suoi colleghi, urlando rabbiosamente contro di noi ed affrontandoci viso a viso. Un poliziotto in divisa tenta di aggrappare un nostro amico dal cappuccio e gli urla duramente che se volevamo stare lì dovevamo “fare quello che dicevano loro”. A questo punto senza indugi decidiamo di andare via perché consci dell’abuso di cui eravamo vittime e del potere che dall’altra parte avrebbe potuto punirci senza nostra difesa, ma veniamo circondati e ci viene impedito di muoverci. L’agente della Digos ci obbliga a metterci in fila ed a togliere i berretti dal capo, minacciando di andare in questura se ci fossimo rifiutati e pronuncia con tono beffardo e provocatorio:” Su da bravi! Mettevi in fila che facciamo delle belle foto di gruppo!”. Senza rispondere alle provocazione per il nostro bene siamo costretti a subire l’umiliazione. Alla fine andiamo via, scortati da una pattuglia che certifichi che effettivamente riprendiamo l’autostrada per tornare a casa. A noi è andata bene, ad altri No. Vivere gli stadi è sempre più difficile e la repressione è sempre più forte, alimentata dal potere del sistema che nasconde le loro malefatte dietro gli Ultras. Oggi abbiamo assistito all’ennesimo scempio delle autorità pubbliche che abusano del loro potere su di chi inerme deve subire il loro volere o le loro frustrazioni, rischiando la propria incolumità o la propria libertà. Trattati come animali da viaggio, senza diritti né libertà. Questi sono gli ultras di oggi, non liberi cittadini ma scomodi cittadini di seconda classe. È certo che il braccio del potere si estenderà dagli stadi alle piazze e l’ombra della repressione abbraccerà non solo gli Ultras ma anche i liberi cittadini. Diffidate da chi ci diffida.

Libertà per gli Ultras Gruppo Mercato

sportpeople
 
Top
STARRY
view post Posted on 3/11/2011, 12:33     +1   -1




SEMPRE PIù FARABBUTTI STI GUARDIE.
 
Top
1 replies since 3/11/2011, 10:15   46 views
  Share